Allora, per
prima cosa lasciatemi chiarire un punto fondamentale: il primo
Independence Day è uno dei film che ho visto più volte in
vita mia, vuoi perché lo davano spesso in tv e avevo finito per
registrarlo su VHS, vuoi perché me lo sono ritrovato poi in casa in
tutte le sue reincarnazioni (dvd, digitale e blu-ray). Ora,
onestamente, è difficile essere obiettivi nel prendere in esame
qualcosa che si è amato, in un modo o nell'altro, ma cercherò
comunque di non farmi influenzare. Perciò credetemi se vi dico che
questo sequel (in ritardo di venti anni, quasi se ne sentisse
l'esigenza) è piuttosto scadente, persino bruttino. Andiamo con
ordine.
La trama è
semplice, come lo fu per il primo capitolo: gli alieni cattivi
sono tornati e la Terra si trova impreparata nell'affrontare la
minaccia. Sta a pochi eroi – vecchi e nuovi – togliere le
proverbiali castagne dal fuoco.
Il film
precedente fece un certo scalpore, quando uscì nelle sale: mettendo
in scena un giovane Will Smith, presentava una storia scontata, dai
presupposti stereotipati e diverse assurdità nella sceneggiatura
(coff coff – sconfiggere un'avanzatissima civiltà con un banale
virus per computer – coff coff), ma il tutto era condito da una
massiccia presenza di effetti speciali ottimamente realizzati (almeno
per il tempo) e risultava godibile nell'insieme. Un film un po' sopra
le righe, ma a cui non è stato difficile affezionarsi.
Ora, è
chiaro che da questo seguito ci si aspettavano due
cose, entrambe – devo ammettere – effettivamente
presenti: che gli effetti speciali e l'uso della più
moderna computer grafica fossero ai massimi standard e
che il film rimanesse leggero e un po' esagerato.
Cosa non
torna allora? Beh, quasi tutto il resto.
Va bene
prendere una sceneggiatura leggera e non particolarmente pretenziosa,
ma un minimo di credibilità devi comunque mantenerla, o la famosa
sospensione dell'incredulità
va a farsi benedire.
Le
coincidenze si sprecano, con personaggi che arrivano a incontrarsi e
unirsi nella lotta nei modi più assurdi e forzati che io abbia mai
visto. Si sprecano anche le idiozie: se già il primo aveva fatto
sollevare qualche sopracciglia per i metodi di distruzione di massa
utilizzati dagli alieni (i cui danni sul pianeta avrebbero dovuto
comportare terribili cambiamenti climatici e non solo), questo
secondo tentativo vi lascerà del tutto increduli, più che stupiti,
e per i motivi sbagliati.
Lo so, lo
so, una recensione deve cercare di essere “free spoilers”, e non
intendo venir meno a questa regola, ma alcune scene venivano
presentate direttamente nel trailer e fanno da sfondo alla vicenda
sin dalle sue premesse, quindi vado sul sicuro nel dirvi che non
ha assolutamente senso vedere una navicella spaziale grande quanto un
quarto della Terra posarsi sopra di essa senza,
che ne so, cambiarne
l'asse o la rotazione e devastarne l'intero ecosistema. Tanto più
che l'obiettivo dichiarato degli alieni è proprio questo. E potrei
continuare: il gigantesco raggio laser, grande dieci volte quelli
dello scorso film, ha il solo scopo di raggiungere il centro della
Terra e annullarne così i campi magnetici, eliminando l'intera
atmosfera e uccidendo tutto ciò che vi è di vivo. Vogliamo parlare
di quanto anche solo l'idea sia sbagliata? Pensano veramente che
quella sia l'unica conseguenza? E davvero gli tsunami provocati da
questa operazione possono lasciar in vita qualcosa (e soprattutto
“qualcuno”, non dico chi)? E l'acqua che poi continuerebbe a
defluire nel cratere?
Mettersi a fare l'analisi a raggi x al film è inutile, quasi ogni elemento presentato su schermo pare insensato o fuori posto (come l'assemblea di tutti i paesi del mondo, un simil-ONU, che però vede il solo Presidente degli Stati Uniti d'America decidere effettivamente come, quanto e quando difendersi dalla minaccia interplanetaria).
Mettersi a fare l'analisi a raggi x al film è inutile, quasi ogni elemento presentato su schermo pare insensato o fuori posto (come l'assemblea di tutti i paesi del mondo, un simil-ONU, che però vede il solo Presidente degli Stati Uniti d'America decidere effettivamente come, quanto e quando difendersi dalla minaccia interplanetaria).
I dettagli
potevano essere curati di più. Beh, va bene: ANCHE i dettagli.
Però, voglio dire, pure loro fanno una bella differenza, no? Sembra
una sciocchezza, ma se mi dici, anche molto sagacemente, che
l'astronave madre degli alieni ha un suo campo gravitazionale (e come
non potrebbe, date le dimensioni?), poi non puoi ignorare tutto il
resto e farmi andare un'automobile per le strade alluvionate di una
città con la marmitta infilata, in certe inquadrature, evidentemente
sotto il livello dell'acqua. Ma poi, fosse solo quello. Davvero, non
posso stare qui a elencare tutte le cose che non tornano o non hanno
senso, faremmo notte.
Ah, sì, sì,
è un film molto rocambolesco, pieno di azione, ma la tensione
per ciò che sta accadendo o ciò che potrebbe avvenire, onestamente,
non la si avverte mai. Così come non si sente un feeling
emotivo verso i protagonisti, o le vittime. Tutto sembra accadere in
modo inevitabile, quasi meccanico, senza colpi di scena o picchi di
pathos. Piatto, nonostante la massiccia dose di voli in
astronave, bombardamenti, fuochi di copertura, corse al limite del
tempo e morti.
Gli attori
sono un'altra nota dolente. Alcuni hanno delle battute oscene, del
tutto fuori posto e, onestamente, fuori contesto (una su tutte, un
dialogo tra uno dei protagonisti e una comparsa agli ultimi istanti
di vita che sembra uno spezzone di un Late Show). Altri,
semplicemente, non sanno far bene neppure con ciò che di accettabile
si fornisce loro. Persino Jeff Goldblum (David, nel film),
Judd Hirsch (suo padre) e Bill Pullman (il Presidente
degli USA nella prima pellicola) – i pezzi da novanta di questo
sforzo cinematografico (per gli spettatori, mica per altri) – non
convincono del tutto, nonostante l'esperienza. Forse si possono
salvare i giovani Liam Hemsworth (il fratellino di “Thor”),
Jessie Usher (nei panni del miglior pilota di caccia del
mondo, come fu per il personaggio di Will Smith nel precedente film)
e Maika Monroe (la figlia dell'ex-Presidente), che pur non
eccellendo riescono comunque a dar un minimo di spessore a personaggi
privi di un forte background, o che nello scorso film avevano funto
magari solamente da comparse. Bisogna ammettere, poi, che tutti
risentono della povertà dei ruoli che devono impersonare.
Qualcosa di
apprezzabile c'è: i molti cameo e la ricomparsa dei vecchi attori
fanno sorridere, anche quando sono del tutto senza senso o poco
credibili. Il comparto grafico è eccellente. Temo non basti, però.
Nessuna idea
originale, mancanza di mordente, una sceneggiatura piena di buchi e
l'azione spesso fine a se stessa e poco interessante – oltre che
una colonna sonora abbastanza anonima, non fosse che per il vecchio
theme – consegnano un prodotto finale che lo spettatore più
nostalgico dovrà vedere, solo per poi scuotere la testa al ricordo
della vecchia fatica di Roland Emmerich.
E dire che
qualche candidatura a qualche premio il film l'ha già ricevuta. Bah.
Era meglio
lasciare i morti dove stavano: per me, questa “resurrezione”
faceva meglio a non avvenire.

Non ho visto il film, ma mi aspettavo qualcosa di simile a quanto emerge da questa recensione... Decisamente, a questo punto non lo guarderò.
RispondiEliminaMagari, ora che l'ho un po' abbattuto spiccheranno i (pochi) lati positivi, chi lo sa! XD
EliminaComunque grazie del commento!^^