sabato 10 settembre 2016

BlogScreen: Independence Day - Resurgence



Allora, per prima cosa lasciatemi chiarire un punto fondamentale: il primo Independence Day è uno dei film che ho visto più volte in vita mia, vuoi perché lo davano spesso in tv e avevo finito per registrarlo su VHS, vuoi perché me lo sono ritrovato poi in casa in tutte le sue reincarnazioni (dvd, digitale e blu-ray). Ora, onestamente, è difficile essere obiettivi nel prendere in esame qualcosa che si è amato, in un modo o nell'altro, ma cercherò comunque di non farmi influenzare. Perciò credetemi se vi dico che questo sequel (in ritardo di venti anni, quasi se ne sentisse l'esigenza) è piuttosto scadente, persino bruttino. Andiamo con ordine.

La trama è semplice, come lo fu per il primo capitolo: gli alieni cattivi sono tornati e la Terra si trova impreparata nell'affrontare la minaccia. Sta a pochi eroi – vecchi e nuovi – togliere le proverbiali castagne dal fuoco.
Il film precedente fece un certo scalpore, quando uscì nelle sale: mettendo in scena un giovane Will Smith, presentava una storia scontata, dai presupposti stereotipati e diverse assurdità nella sceneggiatura (coff coff – sconfiggere un'avanzatissima civiltà con un banale virus per computer – coff coff), ma il tutto era condito da una massiccia presenza di effetti speciali ottimamente realizzati (almeno per il tempo) e risultava godibile nell'insieme. Un film un po' sopra le righe, ma a cui non è stato difficile affezionarsi.
Ora, è chiaro che da questo seguito ci si aspettavano due cose, entrambe – devo ammettere – effettivamente presenti: che gli effetti speciali e l'uso della più moderna computer grafica fossero ai massimi standard e che il film rimanesse leggero e un po' esagerato.
Cosa non torna allora? Beh, quasi tutto il resto.

Va bene prendere una sceneggiatura leggera e non particolarmente pretenziosa, ma un minimo di credibilità devi comunque mantenerla, o la famosa sospensione dell'incredulità va a farsi benedire.
Le coincidenze si sprecano, con personaggi che arrivano a incontrarsi e unirsi nella lotta nei modi più assurdi e forzati che io abbia mai visto. Si sprecano anche le idiozie: se già il primo aveva fatto sollevare qualche sopracciglia per i metodi di distruzione di massa utilizzati dagli alieni (i cui danni sul pianeta avrebbero dovuto comportare terribili cambiamenti climatici e non solo), questo secondo tentativo vi lascerà del tutto increduli, più che stupiti, e per i motivi sbagliati.
Lo so, lo so, una recensione deve cercare di essere “free spoilers”, e non intendo venir meno a questa regola, ma alcune scene venivano presentate direttamente nel trailer e fanno da sfondo alla vicenda sin dalle sue premesse, quindi vado sul sicuro nel dirvi che non ha assolutamente senso vedere una navicella spaziale grande quanto un quarto della Terra posarsi sopra di essa senza, che ne so, cambiarne l'asse o la rotazione e devastarne l'intero ecosistema. Tanto più che l'obiettivo dichiarato degli alieni è proprio questo. E potrei continuare: il gigantesco raggio laser, grande dieci volte quelli dello scorso film, ha il solo scopo di raggiungere il centro della Terra e annullarne così i campi magnetici, eliminando l'intera atmosfera e uccidendo tutto ciò che vi è di vivo. Vogliamo parlare di quanto anche solo l'idea sia sbagliata? Pensano veramente che quella sia l'unica conseguenza? E davvero gli tsunami provocati da questa operazione possono lasciar in vita qualcosa (e soprattutto “qualcuno”, non dico chi)? E l'acqua che poi continuerebbe a defluire nel cratere?
Mettersi a fare l'analisi a raggi x al film è inutile, quasi ogni elemento presentato su schermo pare insensato o fuori posto (come l'assemblea di tutti i paesi del mondo, un simil-ONU, che però vede il solo Presidente degli Stati Uniti d'America decidere effettivamente come, quanto e quando difendersi dalla minaccia interplanetaria).
I dettagli potevano essere curati di più. Beh, va bene: ANCHE i dettagli. Però, voglio dire, pure loro fanno una bella differenza, no? Sembra una sciocchezza, ma se mi dici, anche molto sagacemente, che l'astronave madre degli alieni ha un suo campo gravitazionale (e come non potrebbe, date le dimensioni?), poi non puoi ignorare tutto il resto e farmi andare un'automobile per le strade alluvionate di una città con la marmitta infilata, in certe inquadrature, evidentemente sotto il livello dell'acqua. Ma poi, fosse solo quello. Davvero, non posso stare qui a elencare tutte le cose che non tornano o non hanno senso, faremmo notte.
Ah, sì, sì, è un film molto rocambolesco, pieno di azione, ma la tensione per ciò che sta accadendo o ciò che potrebbe avvenire, onestamente, non la si avverte mai. Così come non si sente un feeling emotivo verso i protagonisti, o le vittime. Tutto sembra accadere in modo inevitabile, quasi meccanico, senza colpi di scena o picchi di pathos. Piatto, nonostante la massiccia dose di voli in astronave, bombardamenti, fuochi di copertura, corse al limite del tempo e morti.

Gli attori sono un'altra nota dolente. Alcuni hanno delle battute oscene, del tutto fuori posto e, onestamente, fuori contesto (una su tutte, un dialogo tra uno dei protagonisti e una comparsa agli ultimi istanti di vita che sembra uno spezzone di un Late Show). Altri, semplicemente, non sanno far bene neppure con ciò che di accettabile si fornisce loro. Persino Jeff Goldblum (David, nel film), Judd Hirsch (suo padre) e Bill Pullman (il Presidente degli USA nella prima pellicola) – i pezzi da novanta di questo sforzo cinematografico (per gli spettatori, mica per altri) – non convincono del tutto, nonostante l'esperienza. Forse si possono salvare i giovani Liam Hemsworth (il fratellino di “Thor”), Jessie Usher (nei panni del miglior pilota di caccia del mondo, come fu per il personaggio di Will Smith nel precedente film) e Maika Monroe (la figlia dell'ex-Presidente), che pur non eccellendo riescono comunque a dar un minimo di spessore a personaggi privi di un forte background, o che nello scorso film avevano funto magari solamente da comparse. Bisogna ammettere, poi, che tutti risentono della povertà dei ruoli che devono impersonare.

Qualcosa di apprezzabile c'è: i molti cameo e la ricomparsa dei vecchi attori fanno sorridere, anche quando sono del tutto senza senso o poco credibili. Il comparto grafico è eccellente. Temo non basti, però.
Nessuna idea originale, mancanza di mordente, una sceneggiatura piena di buchi e l'azione spesso fine a se stessa e poco interessante – oltre che una colonna sonora abbastanza anonima, non fosse che per il vecchio theme – consegnano un prodotto finale che lo spettatore più nostalgico dovrà vedere, solo per poi scuotere la testa al ricordo della vecchia fatica di Roland Emmerich.
E dire che qualche candidatura a qualche premio il film l'ha già ricevuta. Bah.
Era meglio lasciare i morti dove stavano: per me, questa “resurrezione” faceva meglio a non avvenire.

2 commenti:

  1. Non ho visto il film, ma mi aspettavo qualcosa di simile a quanto emerge da questa recensione... Decisamente, a questo punto non lo guarderò.

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    1. Magari, ora che l'ho un po' abbattuto spiccheranno i (pochi) lati positivi, chi lo sa! XD
      Comunque grazie del commento!^^

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