martedì 11 febbraio 2020

Le scelte dietro al libro "J.J.J." - secondo appunto

Prosegue la (piccola) rubrica che svela alcuni retroscena sul romanzo. Lo so che questi dettagli sono fondamentalmente inutili, ma lo scopo dei post è dare la possibilità a chi mi segue di approfondire anche gli aspetti più marginali e arricchire la sua esperienza di lettura con qualche curiosità relativa alla stesura.
Varrà poco, ma risponde al desiderio che io avevo da bambino quando, finito un bel libro, mi trovavo a fantasticare su quali decisioni avevano spinto lo scrittore di turno a fare determinate scelte e, ancor più, a chiedermi se non vi fossero aneddoti interessanti dietro il suo operare.

Aldel Arrey... o Shun?
Il generale dell'Esercito d'Oltremare, uno dei personaggi centrali delle vicende raccontate in "J.J.J.", inizialmente non aveva il cognome che ritrovate nella versione pubblicata. Fino all'ultimo, il suo clan di appartenenza doveva chiamarsi Shun, in quanto il suo luogo d'origine - così votato alle arti marziali - lo avevo immaginato abbastanza vicino all'isola di Inu (quella, per intenderci, in cui si svolge tutto il romanzo e che si ispira fortemente a un Giappone ancora di stampo feudale).
Durante l'ultimissima fase di rilettura, però, è parso più credibile che la sua patria fosse invece lontana e misteriosa, un po' perché il nome ricordava troppo quelli dell'ambientazione principale (Aldel è pur sempre considerato uno straniero, per giunta invasore), un po' perché suonava meglio nel suo insieme - forse per il mix di suoni duri e liquidi, oppure per le allitterazioni delle vocali aperte.
In ogni caso, sono assai soddisfatto di come il tutto si è evoluto.

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