venerdì 31 gennaio 2020

BlogScreen: The Seven Deadly Sins – Prisoners of the Sky


Da lettore vorace di manga (fra questi, anche The Seven Deadly Sins/Nanatsu no Taizai), devo ammettere di essermi approcciato al film con il classico timore di chi sa benissimo che al 90% resterà deluso.
Ok, ok, forse sto esagerando, ma diciamo che tendenzialmente fatico ad apprezzare i corto/lungometraggi dedicati a una serie che seguo appassionatamente su un altro medium. La mia premessa è doverosa, in quanto non sono certo di poter formulare un parere del tutto oggettivo (e quando mai?).




Ora, se quanto detto sopra normalmente risulterebbe un vantaggio per un film tratto da uno shonen (poiché le basse aspettative difficilmente possono essere tradite e, per contro, la risalita è assai più rapida), nel caso specifico di “The Seven Deadly Sins – Prisoners of the Sky” devo ammettere che non è stato così, in quanto nutrivo la segreta speranza di un ritorno alle origini – una sorta di revival di quella formula semplice che mi aveva conquistato ai suoi esordi. Ahimé, anche se la semplificazione di alcuni passaggi ha indubbiamente spinto verso la riconquista di un’identità ormai quasi perduta, la banalità dell’insieme e alcune scelte decisamente poco digeribili hanno fatto sì che le mie aspettative fossero disattese e, nel complesso, ne rimanessi alquanto deluso.

Andiamo al sodo: non stiamo parlando di un bel film d’animazione, per quanto mi riguarda. Sì, tecnicamente si difende bene, dato che le animazioni risultano per lo più fluide e i disegni si avvicinano a quelli del manga in modo più marcato rispetto alle ultime puntate dell’anime (ebbene sì, ho visto anche le stagioni su Netflix, oh!); persino registicamente mi è sembrato funzionare abbastanza bene.
Cosa non torna quindi?
Innanzitutto, la sceneggiatura e il character design. Ho scoperto grazie agli intermezzi presenti sugli ultimi numeri del manga che entrambi sono stati supervisionati, quando non creati, direttamente dall’autore, Nakaba Suzuki. La storia l’ha addirittura pensata lui.

Qualche spunto interessante, infatti, c’è, ma in generale la sensazione di aver a che fare con un “filler”, un mero riempitivo del prodotto originale, è fin troppo preponderante. Per carità, è la sua natura, essendo un’aggiunta bella e buona alla trama – vale per tutti i film tratti da serie di successo, in fondo. Tuttavia, di solito si tratta di un arricchimento, un plus che resta in linea con il filone principale, senza troppe sbavature o stonature. La classica sensazione di organicità che mi sarei aspettato da un intermezzo, insomma, qui è mancata.

Troppo lento nella parte iniziale e troppo frenetico dalla metà in poi? Troppi combattimenti brevi e privi di pathos? Nemici banalotti dal design decisamente poco ispirato? Eventi e dettagli che non si allineano con quanto visto sul fumetto?
Scegliete voi.
Il mangaka (l'autore del manga, n.d.Blaze) ha ammesso di aver partecipato a questo progetto in un periodo già molto impegnativo e stancante e forse la cosa avrà contribuito.

In ogni caso, non è tutto da buttare: se è vero che si perde tempo a dare minutaggio a tutti i personaggi comprimari – sindrome assai frequente in lavori di questo stampo – dall’altro lato nessuno di loro viene snaturato; le loro scene d'azione non risultano noiose. Le citazioni per gli appassionati, poi, ci sono e un paio di idee (una su tutte, il “mostro finale”) risultano interessanti.
L’antagonista principale è l’unico character design esteticamente riuscito, tra i “Sei Cavalieri Neri”, ma non brilla per carisma. Il gruppo dei cattivi, a questo giro, poteva anche essere ridotto di numero per dare ai singoli più spazio (al massimo, se proprio vuoi far vedere tutti i Sette Peccati in azione, li dividi in gruppetti e li fai combattere due/tre contro uno, no?). La sensazione generale è che non ci sia nessuna vera sfida – quindi non si genere nessuna empatia coi personaggi – e che i 100 minuti scarsi di durata siano persino pochi. In qualche modo, però, non mancano passaggi noiosi, il che è una strana alchimia.
Per un grande fan può risultare gradevole, forse, gli altri se ne tengano lontani.

Commento extra per chi legge il manga e ha già visto il film (quindi spoiler):
Che cacchio è il colpo finale che lancia Meliodas con i poteri dei suoi compagni? Sembra la versione mal realizzata del Revenge Counter, ma senza senso e con una sfumatura arcobaleno alla Sailor Moon. Mah! Evitabile.


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